mercoledì 21 marzo 2012

Claudio Villa: Sotto il segno di Tex




Quando ho visto per la prima volta un disegno di Claudio Villa è stato sulle copertine di Dylan Dog. Non ho potuto fare altro che innamorarmi del suo tratto, infatti quando ha smesso di fare le cover per l'indagatore dell'incubo sono rimasto talmente deluso che ho smesso di comprare la testata. 
Tempo dopo l'ho visto a lavoro su quello che è il suo personaggio più rappresentativo, Tex, e ricordo benissimo il mio sbalordimento davanti a tanta precisione, a tanta bravura.

In quel periodo in Italia usciva Il Punitore di Jim Lee, che per me era praticamente il massimo in quanto a realismo, ecco Villa credo che sia uno dei pochi autori italiani a poter essere affiancato a certi nomi.
A mio parere ha imparato benissimo la lezione dei grandi e l'ha fatta sua diventato grande a sua volta. 

So che Claudio non ama molto le celebrazioni, non ama prendersi sul serio, ogni volta che ho tentato di fargli un complimento mi ha sempre ridimensionato con una battuta.
Ama definirsi un "operaio del fumetto", gli artisti sono altri secondo lui. Sarà, ma Edizioni BD ha pensato bene di dedicare uno dei suoi volumi "Iconici" proprio a lui.

Sotto il segno di Tex è un bellissimo libro che a mo' di intervista ripercorre tutta la carriera di Claudio Villa, dai giorni in cui cercava di migliorare il suo tratto sotto l'attenta guida di Franco Bignotti al suo approdo in casa Bonelli, sino ai giorni nostri, che lo vedono come copertinista ufficiale di Tex.
Ovviamente non mancano i disegni, tantissimi, per la maggior parte di Tex, bozze, prove, stralci di appunti, annotazioni di Sergio Bonelli, tutte chicche davvero interessanti, come l'inedita prima versione di Dylan Dog, e tante altre cose che non vi svelo per non rovinarvi il gusto della lettura. Da notare le bellissime prove colore, peccato poi che non vengano usate in fase finale, ma prese solo come spunto per colorare al PC.


Gentilmente Claudio ha risposto ad alcune mie domande su questa sua nuova avventura, quindi con gioia condivido con voi questa mia piccola intervista:

So che non ami molto le celebrazioni, come ti hanno coinvolto nella realizzazione di questo volume?
Era nell'aria da tempo. Il materiale che avevo in casa aumentava a vista d'occhio. Mi portavo dietro alle mostre qualcosa di inedito da far vedere agli appassionati e, da appassionato, mi ha sempre intrigato cosa c'è "dietro" il lavoro stampato. Così, con l'approccio da "lettore" e le possibilità di "disegnatore", ho messo insieme l'idea. Avevo due proposte da due case editrici, ho fatto la scelta per questo volume con la BD, lasciando all'altra la possibilità di esplorare i "supereroi".


Cosa ne pensi del panorama fumettistico attuale?
L'erosione di lettori è presente, ma non mancano gli exploit di vendite, legati ad una formula editoriale convincente, a storie accattivanti e a disegni piacevoli. Di certo la cultura in cui siamo immersi sta facendo di tutto per togliere tempo alla lettura. Ci perdono tutti. Noi continuiamo a portare i sogni sulla carta, cercando di fare un lavoro che valga la pena di essere apprezzato. Personalmente spero che, come è successo per la bicicletta, in piena era "motorizzata", ci si accorga di quanto è bello contemplare un disegno fatto con passione, leggere una storia scritta con il cuore e gustare la possibilità di riprovare le emozioni quante volte si vuole, senza muoversi dalla poltrona, interagendo con il fumetto, creando la voce del personaggio, i suoni e i rumori che, dalla pagina,disegnati, prendono vita con la "complicità" della fantasia del lettore. Un'esperienza unica e irripetibile.



Com'è stato lavorare per la Marvel? Come mai nel libro non ne fai menzione?
Appunto: stay tuned! Sarà un prossimo capitolo.



Tornerai mai a lavorare per Dylan Dog?
Quien sabe? Direbbe tex.

La direzione artistica della Bonelli, da fuori mi è sempre parsa un pò "rigida", cosa ne pensi a riguardo?
Ha tenuto duro in anni difficili, dove sembrava che avere il "gadget" o la pubblicità aiutasse la pubblicazione. Se questa scelta è da considerarsi "rigida", allora viva la rigidità. La tradizione, il volto familiare con cui ti presenti al lettore sono fondamentali: chi legge la Bonelli sa che non gli è mai stato venduto niente di più che una storia a fumetti, al meglio delle possibilità. Fatta a mano e senza secondi fini. Vuoi il fumetto? Eccolo. Niente più. Sarà "rigida", ma ha saputo navigare in mezzo a tempeste che hanno visto sfracelli.

Non tutti sanno che ti piacciono i videogames, quali sono i tuoi giochi preferiti?
Amo i simulatori di guida. Meno gli ospedali, dove finirei di certo se guidassi in pista come faccio nei simulatori, per cui, mi consolo alla fine di ogni gara con la soddisfazione di essere ancora intero, non dover spendere niente per aggiustare la macchina e non allontanarmi dalla mia famiglia.




Infine mi lasceresti un ricordo di Sergio Bonelli? 
Sergio era "IL" fumetto. Prima che editore era un appassionato del suo lavoro, come fosse stato un lettore di quindici anni. Guardava ogni tavola che arrivava in casa editrice con stupore e gioia insieme. Probabilmente è per quello che ha sempre avuto fiuto per le decisioni importanti: faceva quello che era in sintonia con i lettori, perchè anche lui lo era, nel profondo del cuore.


Un grande grazie a Claudio Villa per avermi concesso questa intervista.

venerdì 16 marzo 2012

Dark Shadows Trailer



Tim Burton e Johnny Depp sono da molto tempo un connubio imprescindibile.
Ed ecco così, che a maggio uscirà la loro ultima fatica, Dark Shadows, remake di una serie televisiva degli anni '60.
La storia vede Barnabas Collins, ricco playboy, la sua vita scorre benissimo fino a quando non spezza il cuore di Angelique Brouchard, una strega che per vendicarsi lo trasforma in un vampiro seppellendolo poi vivo in una cripta.
Dopo 200 anni Collins viene liberato accidentalmente e si trova così catapultato in una realtà totalmente cambiata.

Il cast, molto interessante, tra gli attori vede:
Michelle Pfeiffer, che adoro e torna a lavorare con Burton dopo l'ottimo Batman returns, il magnifico Christopher Lee, e Helena Bonham Carter.


Ecco a voi il trailer:


lunedì 12 marzo 2012

Tempi duri per il fumetto



Negli ultimi tempi il mondo del fumetto è stato scosso da grosse perdite. Il 10 marzo abbiamo perso il grandissimo Jean Giraud, meglio conosciuto come Moebius. Uno degli autori più poliedrici e influenti di sempre, un fumettista di rara bravura e sensibilità.
Ha spaziato dal genere Western sino al fantascientifico, può vantare collaborazioni con la Marvel, memorabile il suo Silver Surfer in coppia con Stan Lee, e con il Giappone con Ikaru, insieme al Magaka Jiro Taniguchi, dove questa volta non disegna, ma scrive i testi, dimostrando, ancora una volta, la sua estrema poliedricità.
Nel 1975 fonda, insieme ad altri autori una casa editrice di nome Les Humanoïdes Associés pubblicando la storica rivista Métal Hurlant, le cui opere diventano poi fonte di ispirazione per molti artisti e cineasti tra cui Ridley Scott per il suo Blade Runner.
Non tutti sanno che la sua arte è arrivata anche al cinema, ha infatti collaborato a opere quali Tron, Alien, Abyss e il quinto elemento. Se ne va quindi una parte veramente fondamentale del fumetto mondiale le cui opere dovrebbero essere assimilate da chiunque voglia avvicinarsi alla 9a arte.





Proprio di ieri la notizia della scomparsa di Maria Grazia Perini, meglio conosciuta come MGP. (Destino vuole che il suo nome, pochi anni fa, è stato affiancato a Sergio Bonelli, anche lui scomparso di recente).
Chi è cresciuto a pane e fumetti Corno come me, si ricorderà il suo contributo a quella casa editrice. Infatti curò la traduzione di molte testate Marvel, non che la loro rubrica della posta, sceneggiò alcuni episodi di KriminalSatanik e Daniel.
Inoltre si occupò personalmente di riviste come Il corriere della paura, Eureka e molte altre.
In tempi più recenti lavorò poi per il Corriere dei piccoli, nel mensile Snoopy, nelle collane librerie Rizzoli Junior e Milano Libri.

Ultimamente ho incrociato MGP su Facebook, e sono rimasto colpito dall'umanità che riusciva a trasmettere al prossimo. Dalla forza con cui ha affrontato una malattia che purtroppo non le ha lasciato scampo.
Mi dispiace soltanto per alcune polemiche legate ad uno dei suoi "mentori", polemiche che spero cadano presto nell'oblio e lascino spazio ai bei ricordi di un'epoca che purtroppo non c'è più.

martedì 6 marzo 2012

Intervista a Romano Malaspina




Ho sempre avuto molta stima di Romano Malaspina, uno dei doppiatori più significativi della mia infanzia, se non il più significativo.
Come dimenticare il suo Actarus, con: "Alabarda spaziale!"
Grido entrato di diritto nell'immaginario collettivo.

Malaspina, con la sua voce potente, suadente, romantica, ha fatto "innamorare" generazioni di giovani.
Giovani che si sono rispecchiati in lui, e che hanno trovato un punto di riferimento per gli anni a venire.
Come si può non accostarlo a momenti lieti, alle nostre infanzie, ad anni in cui la TV Italiana era molto lontana dai reality e da tutta la spazzatura odierna, quando gli eroi erano tali e insegnavano veramente dei valori.

Ma dietro a tutto questo c'è l'uomo Malaspina, ed è così diverso dai personaggi che ha interpretato?
Direi proprio di no, e lo dimostra questa intervista condotta da Andrea Razza, definita dallo stesso attore come il suo "testamento artistico", sicuramente la più bella e completa che abbia mai potuto vedere. Oltre 3 ore e 20, di ricordi, sfoghi, di umanità, di arte. Un excursus dove il nostro Romano non si risparmia, e arriva a decantare anche passi della Divina commedia con una bravura senza pari.

Malaspina è un raro esempio d'integrità morale, un uomo che non è mai sceso a compromessi e che ha pagato sulla sua pelle il coraggio delle sue azioni.
Come non ritrovarsi nelle sue parole, come non entrare in empatia con lui. Almeno per me, che mi sono sempre definito un outsider.

All'interno della lunga intervista, troviamo anche l'intervento di Giorgio Bassanelli Bisbal, direttore artistico del doppiaggio, dialoghista, esperto di animazione e amico di lunga data di Romano Malaspina.

Ne approfitto per segnalare le pagine facebook dedicate al mitico doppiatore a cui collaboro: la fan page e il gruppo.

Ringrazio il mondo dei doppiatori.it per questo importante documento e Giorgio Bassanelli Bisbal, per la disponibilità e simpatia che mi ha dimostrato in queste ore.

A voi: