sabato 1 ottobre 2016

Alla ricerca di Dory

"Zitto e nuota, nuota e nuota" 



Alla ricerca di Nemo è uno dei miei film preferiti in assoluto, è stato quello che mi ha davvero avvicinato alla Pixar, l'ho visto molte volte e sinceramente mai mi sarei aspettato un giorno di vederne un seguito. Noto che purtroppo ultimamente la Pixar vive abbastanza di rendita e propone spesso sequel, in ogni caso non potevo perdermi Alla ricerca di Dory al cinema, e così sia, a voi le mie impressioni.

Prima di tutto voglio parlarvi del corto che accompagna il film su Dory. si chiama Piper e narra le vicende di un piccolissimo uccello che deve imparare a procacciarsi il cibo. Onesstamente l'ho trovato un po' sotto lo standard a cui ci ha abituato Pixar, bello, molto puccioso ma non memorabile, tecnicamente invece è qualcosa di allucinante, in alcune cose praticamente fotorealistico, dalla sabbia, alla realizzazione dell'acqua, delle piume, qualcosa di impressionante. Diretto da Alan Barillaro, sicuramente farà storia per quanto riguarda la sua realizzazione che detta nuove vette nel campo dell'animazione digitale.

Un immagine tratta da Piper



Alla ricerca di Dory, è diretto e sceneggiato sempre dall'autore di Nemo, parlo di Andrew Stanton, quindi una garanzia di omogeneità nella storia. Da dire che nel primo film Stanton è stato coadiuvato da altri autori.
La trama in breve parla di Dory che, attraverso una serie di eventi, ricorda di avere dei genitori, al solito, impulsiva com'è, decide di andare a cercarli coinvolgendo Nemo e Marlin in quella che sarà una grandissima avventura, piena di colpi di scena, azione e pathos.

Il film in sè è una perla di animazione, bello, divertente, godibile, emozionante, c'è però un ma, siamo di fronte a un sequel che ha alle spalle un lavoro che ritengo praticamente perfetto, questo ripropone una formula molto simile, e non riesce davvero a stupire. Dirò di più, mi sembra un filo meno adulto rispetto a Nemo, dove vediamo sin da subito la tematica della morte toccata con una delicatezza incredibile. 

Qui abbiamo una Dory che è sempre lei, adorabile, smemorata e pasticciona, ma che a un certo punto ha un evoluzione quasi da super eroina, diventa talmente consapevole di sé stessa da diventare padrona di ogni situazione. Scusate, forse sono troppo critico verso questa pellicola, ma quando si toccano lavori a cui sono così affezionato lo sono per forza di cose.
Anche l'elemento del pericolo qui l'ho sentito molto meno presente, secondo me questo ha reso in qualche modo più scontata la storia.
L'introduzione di alcuni nuovi personaggi mi è piaciuta molto, in particolare il già famoso polpo con 7 tentacoli (uno in meno per difficoltà di animazione) Hank, ecco lui mi è piaciuto moltissimo, davvero ben caratterizzato è un personaggio davvero riuscito. Bello il suo percorso di crescita, classico, in puro stile Pixar.

Tecnicamente siamo su livelli altissimi, e non potrebbe essere diversamente, non si trova una texture fuori posto, un'animazione mal legata, l'acqua è splendida, hanno studiato la rifrazione della luce in ogni angolazione per riuscire in un tale risultato e si vede.
Una cosa che mi ha stranito nella nostra edizione è il doppiaggio, oddio è sempre di ottimo livello, ma 'sta introduzione di Licia Colò come voce narrante nell'istituto Oceonografico, bò, a me ha fatto sorridere, nell'originale ci sta Sigourney Weaver, voglio dì, vabbè, sorvoliamo.

La crescita è la chiave della storia, la consapevolezza di sé, la famiglia, la ricerca delle proprie origini, e infine la libertà.
Come al solito comunque la Pixar è bravissima ad amalgamare azione, con momenti sentimentali e di evoluzione dei suoi personaggi. Questo film sicuramente serve per farci capire il background di Dory, quindi non si può dire che sia un lavoro fatto giusto per far cassa, forse un po' troppi flashback, ecco come struttura alla lunga potrebbe risultare un po' stantia, però nel complesso devo dire che promuovo questo lavoro, seppur non mi abbia entusiasmato come può aver fatto uno Zootropolis, ma qui stiamo pur sempre parlando di un sequel. 
Su questo discorso continuo a pensare che la Pixar abbia bisogno di fermarsi un poco, stanno sfornando troppi seguiti. Temo Toy Story 4.
Tutto basta che non mi facciano un UP 2, o un seguito di Wall-E, non avrebbe proprio senso.

Con questo vi saluto, alla prossima!




P.S. Come al solito vi consiglio di restare in sala sino alla conclusione dei titoli di coda.